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  Poesia ns amici 4 Zampe 

Il punto di vista....di Gianni Sidoti

 

 Nella speranza che l’internauta di questo multiforme e piacevole sito accolga con favore la nuova rubrica d’opinione socio-politica, prevalentemente incentrata sulla realtà locale, propongo il mio pezzo d’esordio  nel rispetto della continenza lessicale e democratica   
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 " Re Fausto"  assolve il mentitore:

Si apprende dalla stampa veliterna una notizia destinata a produrre scalpore e forse qualche
grosso problema al sig. Sindaco che, in barba al Testo Unico degli Enti Locali, ha sportivamente
sormontato l’ostacolo, riportando alla stanza dei bottoni quel tal Assessore che fu definito dal
sindaco medesimo “mentitore”, avendo negato l’accusa (provata) di condurre un’attività privata in
aperto contrasto con l’incarico pubblico. Una sorta di conflitto di interessi di cui, fino al momento
della sua inevitabile destituzione, sembrava fosse un’esclusiva del cavaliere nero.
Si apprende dunque che il medesimo ex assessore, che a suo tempo e dal suo scranno consiliare
tuonava contro la malamministrazione di Bruno Cesaroni, ha ottenuto per provvedimento sindacale
un ambìto incarico presso l’Ufficio curatore del “Progetto Plus”, ufficio che dovrà gestire gli 11
milioni della Regione Lazio (ah, questa criticatissima Polverini!!) destinati alla realizzazione di
varie opere pubbliche. Fin qui la notizia, che tuttavia merita qualche legittima considerazione
nel contesto delle perle amministrative che hanno costellato la consiliatura volgente al tramonto
dell’Amministrazione Servadio. Stando ad una prima lettura del TUEL, si potrebbe anche sollevare
un’eccezione sul conferimento di incarichi inopportuni che gravano sul dissesto finanziario del
Comune, di cui fa menzione lo stesso Tuel, ma cediamo il passo a più indubitabili certezze.
Giorni orsono. Infatti, la tranquillità cittadina veniva turbata da un’altra sgradevolissima notizia
per la quale il nostro veniva accusato dall’UDC di pubblica blasfèmia’ in occasione del già
preannunciato incontro con la categoria dei commercianti, accusa poi prontamente smentita,
ma ancora tutta da accertare dopo la dura reprimenda secondo la quale “Re Fausto” avrebbe -
e il condizionale è d’obbligo - avrebbe lanciato un osceno epiteto rivolto alla Vergine Maria,
un’uscita blasfema che si suole nelle peggiori taverne della suburra romana, ed invitato persino
all’allontanamento dalla prossima celebrazione del 26 agosto in onore della Madonna delle Grazie.
È più che naturale che quel popolo sovrano che lo ha mandato al potere, legittimamente si chieda
quale sia la verità, trattandosi di un episodio potenzialmente niente affatto esaltante per un primo
cittadino, Delle due, l’una. Tertium non datur.
Sarà nondimeno lecito chiedersi come mai una così infamante accusa posta alla pubblica attenzione
e priva di ogni fondamento stando alla smentita dell’interessato, non abbia causato una querela per
diffamazione da parte del medesimo, peraltro in un momento in cui la disputa dialettica incalza
sempre più arroventata con l’UDC, oltre ai veleni della politica preelettorale che cominciano ad
inquinare gli scambi di “cortesie” tra i contendenti.
Sul caso restiamo in attesa di sviluppi chiarificatori dopo le non rare performances che hanno
contraddistinto il passato di questa Amministrazione non proprio irreprensibili, da quella indicata
in apertura di commento, al fatidico “lei non sa chi sono io” di un consigliere rivolto ad un vigile
in pieno consiglio comunale e pilatescamente ignorato dal Sindaco, ai dissensi intestini con i
vari Taddei e compagni, all’ignoranza degli appelli sulla pubblica indecenza della Città (vero
sig. Ognibene che finge di non conoscere la vergogna eternit nota persino oltre territorio?), agli
insulti protervi del suo anonimo portatore d’acqua con la recente lettera ingiuriosa verso i colleghi
dell’opposizione e via dicendo, ma lo spazio è avaro, e ci vorrebbe un’edizione straordinaria di un
settimanale locale per tramandarne la memoria ai posteri.
Quanto all’arringa defensionale del consigliere Rossi, secondo cui non ci sono tribunali che
possano permettersi di interdire alcuno dall’esercizio delle proprie libertà, spero fortemente che sia
dimostrata l’infondatezza dell’accusa blasfema, ad evitare che il “tribunale dei fedeli” presenti a
quella celebrazione mariana, possa decidere di non volercelo. A suon di fischi..

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 Il rabbioso Manifesto della Sinistra:

Scorro le pagine della stampa locale veliterna e m’imbatto nella rovente polemica sorta tra le parti politiche dopo il rabbioso manifesto del PD, il quale, ancora una volta, ignora quel sacro principio democratico che a voce di popolo passa per rispetto dell’avversario, cui ha fatto seguito la ferma nonché legittima protesta espressa in occasione della recente conferenza stampa voluta dai gruppi di opposizione. Da quella biliosa nota redatta e inviata a tutta la stampa da un ben noto “anonimo” del PD, si rileva, per dirla con un eufemismo di maniera, un logoro e noioso richiamo alle vicende della passata consiliatura, unica gruccia d’appoggio pubblicitario del dominante “progressismo senza progresso” veliterno, in mancanza di propri più fecondi effetti gestionali, anticipando, così scorrettamente, la prossima campagna elettorale, altresì stravolgendo la verità sul deprecato debito lasciato dall’Amministrazione pregressa, come giustamente rimarcato dai relatori conferenzieri memori che il più brillante successo che l’Amm.ne in carica ha saputo produrre nei quattro anni di governo circa il risanamento del discusso debito, è il clamoroso dissesto finanziario, con buona pace delle millantate promesse elettorali di risanamento dello stesso; promesse in forza delle quali ebbe il consenso dei cittadini in aperta collusione con i malfidi reduci della precedente consiliatura.

E dunque, quasi un’eterogenesi dei fini, paradossalmente ha avuto il suo effetto positivo la maldestra provocazione che ha scosso l’assonnata condotta degli scranni dell’opposizione che da qualche tempo non insorgevano alle non poche inottemperanze, abusi, e autocratiche prese di posizione di vertice, delle quali anche il sottoscritto, nel suo modesto ruolo di voce della stampa impegnata nella collaborazione del bene della città con lettera aperta al primo cittadino, fu oggetto di un altezzoso e sprezzante silenzio per non dire della chiara inosservanza della legge che sancisce l’obbligo di un riscontro, quale che sia il denunciante, pena gravi sanzioni civili e penali, ove si tratti di omessa bonifica dai veleni dell’eternit.  Non c’è bisogno d’invecchiare per imparare che la colpa nascosta è sempre tradita dal silenzio. Un episodio che depone in modo estremamente grave sul pressappochismo amministrativo del primus inter pares e del suo entourage.

Episodio personale a parte, esprimo la mia fervida esortazione ai due capigruppo d‘opposizione a condurre la giusta rivalsa nelle competenti sedi alfine di tutelare non solo il rispetto della dignità personale dei consiglieri offesi, ma di quei principi di democraticità di cui spesso si riempie la bocca il presunto redattore dell’inelegante pezzo di sfida che ha scatenato l’indignazione di tutto il popolo veliterno che crede ancora nei valori della democrazia e della tolleranza basata sul rispetto dell’avversario.